La psicologia dei “senza” e dei “con” nel marketing cosmetico
La psicologia dei “senza” e dei “con” nel marketing cosmetico “Senza” e “con” due preposizioni
Team cooking: quando il team building sa di cibo
Spesse volte le aziende sono come “famiglie allargate”, e proprio come in quelle le diversità caratteriali e i differenti ruoli possono creare asperità che, in alcuni casi, minano profondamente il rapporto tra le persone e peggiorano anche le performance lavorative. Proprio per questo chi deve gestire un’azienda non può non tenere conto di questi aspetti e possibilmente rivolgersi ad una agenzia organizzazione eventi aziendali per poter “rinsaldare gli animi” o, semplicemente, “per fare squadra”, anche all’interno delle “migliori famiglie” aziendali. Nell’ambito della crescita professionale e del perfezionamento delle dinamiche di gruppo lavorative, il team building diventa uno strumento irrinunciabile per le aziende che ambiscono a carpire l’essenza della sinergia e della collaborazione proficua tra i propri dipendenti, permettendo un clima aziendale sereno e produttivo, nel quale ogni individuo possa sentirsi valorizzato e valutato come parte integrante di un progetto più grande, collettivo e condiviso. Esploreremo qui, allora, una delle tendenze più originali in ambito di eventi aziendali, e parleremo, nello specifico, di “team cooking”, evento connotato da un forte accento posto sull’elemento culinario e gastronomico, che aggiunge alla dimensione della cucina, e del cucinare insieme, anche l’opportunità di condivisione del cibo. Non parliamo di “semplice nutrimento”, ma piuttosto di pratica tesa a favorire l’emergere di dinamiche positive, cooperative e inclusive all’interno del microcosmo aziendale.
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Cos’è il Team Cooking
Il team cooking è, proprio come suggerisce il termine e come in un certo senso abbiamo già anticipato sopra, altro non è se non un team building con un focus pregnante sull’arte culinaria e proprio come tutti gli eventi aziendali comporta una serie di pratiche e attività rivolte al potenziamento delle competenze e delle dinamiche di gruppo, ma che più di recente ha preso campo, consolidandosi come strategia efficace per creazione e il mantenimento di solidi rapporti, umani e professionali, all’interno di un team di lavoro, a vantaggio dell’ottimizzazione delle prestazioni lavorative. Questo evento aziendale generalmente si caratterizza per la presenza di sessioni di cucina durante le quali i membri di un team aziendale sono impegnati e tutti coinvolti nella preparazione di piatti. E in questo contesto i fornelli diventano pertanto un luogo dedicato ed uno spazio speciale all’interno del quale sperimentare, assaggiare e condividere il cibo in una dinamica cooperativa e collaborativa che unisce e coordina competenze e responsabilità. Non si tratta di un semplice “lavoro di squadra”, ma semmai di attenzionare una maggiore necessità di implementare strumenti e strategie in grado di favorire e consolidare tali dinamiche di gruppo in maniera innovativa e non convenzionale.
Perché il cibo è unificante
Se siete amanti del genere, sicuramente avrete visto le sfide in esterna di MasterChef e vi sarà certamente capitato di vedere due squadre, composte da aspiranti chef, sfidarsi a suon di portate! Beh, in un certo modo è anche un po’ questo il mood che si genera all’interno di un team cooking, dove i partecipanti sono chiamati a collaborare strettamente, per raggiungere un obiettivo comune: dalla realizzazione del miglior piatto, fino al trasferirsi all’interno di una vera e propria cucina di un ristorante stellato, per soddisfare i palati più esigenti! Tanti sono gli obiettivi, ma il mezzo resta quello di poter imparare a gestire le risorse, a distribuire i compiti e a comunicare in maniera efficace e costruttiva. In questa cornice, il cibo si trasforma in veicolo di unione e coesione, il risultato reale, concreto e tangibile di una attività andata a buon fine.
Il cibo, dal canto suo, detiene un inestimabile potere unificante, in grado di portare a galla tracce socioculturali e facilitare dinamiche di relazione e interazione tra individui e collettività. Lo ribadiamo, il cibo non serve solo per nutrire il corpo, ma soddisfa bisogni che ricadono nella sfera della manifestazione della cultura, dell’identità e dell’appartenenza etnica e storica, incarnando simbolismi, tradizioni e codici espressivi peculiari delle diverse comunità umane. In questa sua connotazione intima e profonda, il cibo agisce come ponte che mette in connessione le persone e le fa comunicare con un linguaggio praticamente universale, inclusivo e reciprocamente arricchente, e dove la condivisione degli alimenti è pratica che certifica accettazione delle diversità in un clima di condivisione e accoglienza. Il cibo è un fattore aggregante, catalizzatore di socialità e convivialità, quindi, che rende l’animo umano propizio allo scambio: attorno ad una tavola diventa più facile il confronto, più semplice la condivisione delle opinioni che fa comunità, e l’accettazione anche di pensieri diversi o divergenti, gestibili come accrescitivi della “mentalità del gruppo” e non come depotenzianti.
Come funziona un evento di team cooking
Il team cooking è un’esperienza che ha un elevato impatto costruttivo e in grado di sostenere fortemente lo sviluppo e il potenziamento delle dinamiche di gruppo, attraverso il processo culinario, dove tutti i partecipanti sono chiamati a immergersi in un ambiente di lavoro che replica esattamente le condizioni tipiche della cucina professionale, cosa che sollecita abilità, competenze e attitudini diverse e complementari. Questo specifico team building parte con una fase di formazione e briefing, dove sono tracciati gli obiettivi, le regole e le modalità attraverso le quali raggiungerli. Di solito l’intero team viene organizzato in squadre, composte da più partecipanti, selezionati in maniera tale da aggregare individui con caratteristiche simili o completamente divergenti, in base allo scopo del building team stesso. Vengono quindi impartiti i ruoli e fatta richiesta delle specifiche competenze necessarie allo svolgimento dell’attività, e ciascuna squadra viene dotata di ingredienti e utensili necessari alla realizzazione di un piatto specifico. Dinamiche di squadra e ruoli devono essere rigorosamente definiti e strutturati e questo perché, durante lo svolgimento del team cooking è necessaria massima coordinazione, sequenzialità delle operazioni e cooperazione totale tra le persone, ciascuna delle quali potrà e dovrà avere un compito specifico e dunque una responsabilità: preparazione degli ingredienti, o loro cottura, o ancora la presentazione e l’impiattamento finale. I membri del team devono quindi sviluppare e mettere in pratica tattiche di lavoro di gruppo o individuali e mettere a frutto conoscenze, esperienze e risorse, in modo preciso e fluido per garantire la riuscita della performance. Potrebbe anche accadere che durante queste attività, vengano coinvolti chef e esperti del settore, per dare feedback e suggerimenti utili a migliorare e perfezionare la performance del gruppo in un contesto ludico e formativo allo stesso tempo.
Quando il “colpo d’occhio” premia
PPinterest e Instagram sono ormai strumenti indispensabili in grado di rivoluzionare (anche profondamente) la strategia di marketing digitale di un ristorante. Non si tratta chiaramente di “semplici” fotografie, ma della capacità intima di narrare una storia coinvolgente e attrattiva come solo le immagini sanno fare. La potenza del visual risiede nella capacità di trasformare il cibo, esperienza estetica e sensoriale prima ancora che gourmand. Detto meglio, in questo contesto, intercettare strategie sui social vuol dire avere l’opportunità di “non parlare” esclusivamente degli alimenti, ma mostrare anche la cultura, la passione e la creatività che albergano dietro ad un piatto e al ristorante che lo propone, permettendo così di costruire una community online fedele e coinvolta.
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