Quattro aspetti che in molti sottovalutano, ma che realmente rendono un marchio inconfondibile
Quattro aspetti che in molti sottovalutano, ma che realmente rendono un marchio inconfondibile Quando si
Abbiamo considerato innumerevoli volte l’importanza del coinvolgimento emozionale nel marketing, come strategia per catturare l’attenzione del lettore e quindi del possibile cliente e consumatore finale. Colpire dal punto di vista percettivo dimostra una valenza chiave nella narrazione del prodotto, ed è uno strumento vincente nel cosiddetto storytelling che racconta il prodotto, lo mostra e ne elenca le caratteristiche. Nello specifico, offrire campioncini di profumo è una strategia interessante nel marketing luxury olfattivo e nel settore della profumeria deluxe, perché è da quel “piccolo assaggio”, una preview del prodotto, che il consumatore di nicchia andrà ad acquistare. Scopriamo subito qual è il ruolo dei campioncini di profumo, che non servono solamente come vetrine, come strumenti di prova, ma soprattutto come potenti veicoli narrativi per i brand di lusso nel settore beautè.
Quante volte ci capita di trovare, nelle riviste di fashion e bellezza per donne, o direttamente all’interno del punto vendita, un campione omaggio di profumo delle più note marche presenti in commercio?
I campioncini di eau de toilette, eau de parfum, di acqua di colonia e così via, sono uno strumento potente di marketing, in grado di garantire un ottimo posizionamento per un brand, poiché hanno il ruolo di presentare il prodotto e dare un’anteprima di quello che il cliente andrà poi ad acquistare. I campioncini danno una versione mignon del prodotto, ridotta, funzionale ad invogliare, stuzzicano la curiosità e l’inventiva, garantiscono una percezione del prodotto e del settore di riferimento in cui vuole collocarsi il marchio di riferimento, stimolando la cosiddetta esperienza del cliente, attraverso una serie di strategie precise, come ad esempio proprio questo primo “assaggino”. Il campione omaggio, che riproduce nei minimi dettagli la fragranza e il packaging stesso del prodotto, funziona in questo caso proprio come teaser, come lancio del prodotto, come vetrina e anteprima di un articolo.
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Da sempre, sin dall’antichità, uomini e donne hanno usato, e usano, il profumo per distinguersi e per raccontare il proprio carattere, la propria personalità. Basti pensare agli antichi ai Fenici, agli Egizi, agli antichi Greci e ai Romani, e agli unguenti che amavano spalmare sulla propria pelle per esprimere uno status symbol, un concetto di femminilità, potere, nobiltà, per comprendere il ruolo della profumeria nel passato. Oggi i profumi rimangono invariati, e giocano allo stesso modo un ruolo chiave nell’affermazione della propria identità. Attraverso il linguaggio dei profumi l’uomo non solo si identifica e si autoafferma, ma veicola sentimenti d’amore, di rispetto, d’onore, di amicizia e di rispetto, anche solo attraverso una semiotica olfattiva, in grado di stimolare le aree più ancestrali e limbiche del nostro cervello, predisponendo alla sperimentazione di un sentimento, o di una emozione, veicolati proprio dalle note olfattive. Un profumo può essere seduttivo, rassicurante, rievocare persino sentori dell’infanzia, imponendosi nell’immaginario collettivo e incontrando così il gusto del consumatore, il suo apprezzamento.
Nel mondo del marketing, l’effetto hype e l’aspettativa giocano un ruolo chiave nell’esperienza del consumatore e stuzzicano la curiosità verso il prodotto, anche attraverso una stimolazione multisensoriale che diventa esperienza immersiva. Una mini bottiglia di parfum, soprattutto se riproduce esattamente il packaging della corrispettiva “da vendita” è la maniera più totalizzante di poter familiarizzare con quella fragranza e in definitiva con il brand che ci sta dietro. La fisicità dell’involucro, le cromie dell’etichetta, i dettagli, e chiaramente la fragranza diventano le caratteristiche più dirette attraverso cui il consumatore interagisce con il prodotto. In definitiva il campione omaggio di profumo funziona coma catalizzatore di interesse e cattura l’attenzione del consumatore.
Molti brand di profumi, come Lancome, Chanel, Moschino, Gucci, da sempre investono non solo nella presentazione della fragranza più piacevole, inebriante e innovativa, ma anche nel progettare un design accattivante della confezione stessa, del packaging.
Se l’iconico Chanel numero 5 mantiene una boccetta dalle linee pulite ed essenziali, classiche e tradizionali, come lo aveva pensato Coco, Dior e Saint Laurent amano sperimentare con forme più spinte ed eccentriche che si ispirano ai quadri sciolti di Dalì, Mirò, alle sperimentazioni dei Surrealisti, oppure alle creature scultoree e più granitiche di un Picasso o di un Gaudì. Alcuni packaging di profumi sono diventati iconici, mitici, unici per originalità: qual è il rapido risultato di queste boccette di eau de toilette o di colonia? Un’immediata riconoscibilità del prodotto, una brand identity aumentata e la percezione che quella fragranza possa essere ricordata nel tempo e nello spazio, solleticando ogni volta la memoria di chi la indossa e di chi la annusa. Concludendo, i campioncini di profumo possono rappresentare un’importante pedana di lancio per il marchio di lusso e funzionano come catalizzatori di aspettativa, attesa, in un’unica parola sorpresa, che suscita un’emozione: tutto questo gioca un ruolo fondamentale nel marketing digitale, negli shop online e negli e-commerce, nella pubblicità e negli spot televisivi in cui l’immagine, che è tutto, vive e convive con un immaginario a cui è saldamente ancorata.
Viviamo in un contesto ormai iper digitalizzato e connesso: basta osservare i display dei nostri smarphone, per vedere tutte quelle iconcine colorate, espressione di una pluralità di canali, piattaforme e vettori di presenza online attraverso cui ormai ci muoviamo quotidianamente. Questa
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