Quattro aspetti che in molti sottovalutano, ma che realmente rendono un marchio inconfondibile
Quattro aspetti che in molti sottovalutano, ma che realmente rendono un marchio inconfondibile Quando si
Come cambia un settore in continua evoluzione come il luxury marketing, soprattutto in base all’epoca digitale in cui viviamo? Da un desiderio, da un’aspirazione, a una sorta di lusso silenzioso, il settore deluxe cela molteplici sfaccettature, per molti inaspettate! Indaghiamo questo concept misterioso, il marketing del lusso, che si rivolge a una fetta di persone, tra cui estimatori, intenditori, professionisti, edonisti, sempre più multiforme e variegata.
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In questo caso molto spesso interviene soprattutto il sentimento di elevazione sociale, di status symbol, che coincide perfettamente con quello di marketing di lusso, applicato ad esempio alle macchine di grossa cilindrata. Ma anche ai gioielli o all’ultimo modello di smartphone super tecnologizzato.
Questo è completamente l’inverso dei concetti appena citati, e sta a significare la volontà di associarsi a un gruppo di quelle persone spesso con poca personalità e ancor meno carattere, che desiderano un oggetto perché ce l’hanno tutti. Per fare un esempio concreto, vi ricordate i Paninari degli anni ‘80, tutti agghindati con il Moncler? Solamente una strategia per conformarsi e sentirsi parte di un gruppo!
Oggi le motivazioni che risiedono dietro al concetto di pubblicità deluxe stanno snaturando le leggi del marketing, che vengono stabilite dai marchi di largo consumo (vedi la Coca Cola) e dalle culture di massa, che si fondano in una logica di mass-market. Infatti, è il lusso a fare il prezzo, non il contrario!
Le strategie che costruiscono il brand online, e la cosiddetta brand reputation-awareness, si basano sul fondamento di uno specifico stile di vita, più che sulla semplice vendita e distribuzione di un prodotto di qualità. Per un brand deluxe, come può essere la Lamborghini, per fare un esempio a Sant’Agata Bolognese, quindi del tutto made in Italy, il desiderio viene guidato dalle emozioni, dalle sensazioni edonistiche e voyeuristiche, dalla soddisfazione mentale. Questo non significa che tutto il target della nota scuderia emiliana sia composto solamente da persone “materialiste” (esistono anche gli appassionati e gli intenditori di motori veri e propri) ma una buona fetta è dominata dall’idea di status sociale, di cifra stilistica: si parla quindi in questo caso di sogno aspirazionale.
Nel concetto di marketing deluxe sono i clienti, i consumatori, i fruitori a inseguire il marchio, non viceversa, in quanto si genera una sorta di desiderabilità artistica, del manufatto raro ed esclusivo, per pochi. Proprio come l’Arte, il lusso è incomparabile e senza tempo, sfugge alla caducità e alle logiche della funzionalità.
Vediamo un esempio pratico, come il brand italiano Gucci, simbolo non solo della qualità made in Italy in tutto il mondo, ma anche di uno spirito glamour che fa la differenza e lo distingue da altre griffe.
Il celebre marchio si fonda sul potere dell’immaginario visual, dell’estetica e di un mix esplosivo tra immagini eccentriche e un lusso anticonvenzionale, anticonformista e molto rock, che grida al ribelle. Gucci fa leva sulla strategia dello storytelling, e collabora con icone della musica, dell’arte e dello spettacolo, come ad esempio i Måneskin, che incarnano l’immaginario creativo di un genio come Alessandro Michele (ex designer e direttore artistico di Gucci). In questo caso non si parla solamente di mercato del lusso, ma di vero e proprio marketing esperienziale ed emozionale, che si fonda sulle stories Instagram, sui videomaker e sui contenuti digitali più glamour, fuori dall’ordinario, esclusivi e desiderabili.
Si apre quindi un dibattito, un happy ending molto discusso: la costruzione di un’identità deluxe si basa sulla distanza psicologica, sul distacco oppure sull’interazione? Ci sono brand che preferiscono mantenere una sorta di giusta distanza, di non-affettività con il proprio seguito, per preservare un alone di mistero, di esclusivo, sicuramente snob. Altri marchi, invece, si calano completamente in una vasca pop, immergendosi in un approccio coinvolgente, interattivo, creando una community salda e coesa, che si fortifica e si rinforza attraverso i social e il mondo del digitale. In questo caso si parla spesso di luxury second hand, meno esclusivo ed elitario, di lusso friendly, più accessibile, creativo e non legato alle regole. In generale, la costruzione di desiderabilità ed esclusività nel settore del luxury marketing è un’arte che va ben oltre la semplice vendita di prodotti, fino ad inglobare un’esperienza coinvolgente, che tocca le corde dell’emozione, del sogno e dell’aspirazione e in questo percorso le aziende del settore possono solo beneficiare del supporto di agenzie di comunicazione specializzate e dotate di profonda conoscenza del settore, creatività e competenze strategiche, così da definire e implementare le strategie di marketing di lusso più efficaci, trasformando un prodotto di lusso in un’icona desiderabile e a cui non si può rinunciare.
Viviamo in un contesto ormai iper digitalizzato e connesso: basta osservare i display dei nostri smarphone, per vedere tutte quelle iconcine colorate, espressione di una pluralità di canali, piattaforme e vettori di presenza online attraverso cui ormai ci muoviamo quotidianamente. Questa
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