Biophilic Design: come integrare la natura negli spazi di lusso
Biophilic Design: come integrare la natura negli spazi di lusso Il termine “Biofilia”, derivato dalla
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Vi è mai capitato di dover acquistare un’automobile? Sapete esattamente cosa spinge una persona a scegliere una particolare auto piuttosto che un’altra? Basta anche solo osservare le nostre trafficate strade, per poter fare (in un certo senso) una velocissima ricerca di mercato e notare come alcuni sono attratti da un SUV di grandi dimensioni, mentre altri preferiscono una city car agile e compatta. Per non parlare poi della miriade di colori, sfumature e nuances di queste autovetture! Dietro ogni decisione d’acquisto, ci sono molteplici fattori che entrano in gioco, spesso invisibili ma potenti. Queste forze, che risiedono nel profondo della psiche umana, guidano le nostre scelte, fino ad influenzare profondamente persino i comportamenti d’acquisto. E in nessun settore questo è più vero che nell’automotive, e per il quale l’aspetto psicologico determina un ruolo cruciale nella scelta e nell’acquisto di un’auto. Capire allora le dinamiche emozionali sottese all’interesse mostrato verso una “quattroruote” diventa fondamentale per le aziende del settore automotive e sono essenziali per trasformare un semplice “Mi piace” dichiarato sui canali Social dell’azienda verso la conversione di un acquisto. Il trait d’union tra i processi psicologici e le aziende automotive è il marketing automotive, ma qui non si tratta “solo” di conoscere i dati demografici o le tendenze di mercato di un nuovo modello di consumatore iperconnesso, globale e digitalizzato, ma piuttosto di conoscere fino in fondo questo consumer, raggiungendo le parti più intime e profonde della sua anima, comprendere i suoi desideri, intercettare le sue paure, sostenere le sue aspirazioni. Solo in questa maniera sarà possibile per le aziende dell’automotive rispondere autenticamente alle sue esigenze, per costruire una comunicazione emozionale ed empatica, in grado di toccare le corde del cuore, per instaurare con quello un legame sincero, duraturo e significativo.
Le motivazioni che spingono all’acquisto di un’auto sono tanto complesse quanto l’individuo stesso. Un’automobile spesso è traslazione ed esteriorizzazione di un significato profondo. Una stessa automobile, spesso, rappresenta mondi completamente diversi: per alcuni è un bene puramente funzionale e “oggettivizzato”, che serve per gli spostamenti e nella maniera possibilmente più efficace e veloce. Per altri invece una automobile è adrenalina pura che aumenta all’unisono con la velocità indicata dalle lancette del tachimetro;, ma anche senso di libertà, di indipendenza e di avventura. Così per altri ancora, è un rappresentazione di un’identità, status symbol, un modo per esprimere la propria essenza profonda e affermare il proprio posto nel mondo. Tutto risiede in quelle variabili psicologiche in grado di alimentare motivazioni profonde: sono le emozioni, le attitudini, le percezioni, le motivazioni e la personalità dei consumatori stessi che giocano un ruolo chiave in ogni decisione d’acquisto. L’automobile, pertanto, è ciò che rappresenta e il suo acquisto palesa una identità specifica, un bisogno, oggettivo o soggettivo, che un’automobile incarna e soddisfa. Ma l’equazione non si ferma qui e anche i fattori socioculturali e demografici hanno un peso significativo sulla scelta dell’auto. E così età, genere, status socioeconomico e appartenenza culturale diventano tutti elementi correlati che possono spiegare un comportamento d’acquisto.
Una strategia di marketing efficace che possa farsi “testimone” della voce di un brand d’auto deve pertanto comprendere esattamente quale siano le leve profonde che spingono un determinato individuo a “mettersi dietro il volante” e quali elementi intervengono nella narrativa di una comunicazione promozionale o istituzionale. Il linguaggio deve farsi (soprattutto) interprete di esigenze psicologiche, e di sintonizzarsi sulle necessità reali del consumatore, facendo sì che quest’ultimo possa “rispecchiarsi” nel brand e vedere garantita la propria integrità emotiva e di identità. Ad esempio una percezione positiva della qualità e dell’affidabilità di un’auto può inclinare la bilancia in favore di un acquisto per chi vede una possibilità di sicurezza d’uso del mezzo e di “viaggi tranquilli”. Proprio come una personalità orientata invece ad “una vita (più) spericolata” può essere attratta dal rombo del motore di un’auto sportiva e super veloce.
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“L’automobile è diventata un articolo di vestiario senza il quale ci sentiamo nudi, incerti e incompleti”, scriveva nel 1964 Marshall McLuhan nel suo saggio “Gli strumenti del comunicare”e questa intuizione profonda sul ruolo simbolico e identitario dell’auto nella società moderna è ancora più rilevante oggi e sottolinea l’importanza di una segmentazione psicografica nel marketing delle auto. Questa tecnica categorizza i consumatori in base a variabili come personalità, stili di vita, attitudini e interessi, con il fine ultimo di creare cluster, ovverosia gruppi di consumatori che pensano, sentono e agiscono in modi simili, e quindi rispondono a strategie di marketing similari. In questa maniera è molto più semplice (ed efficace) creare un posizionamento di marca che risuoni con le esigenze e i desideri di ogni segmento e che rifletta l’identità dei consumatori tipo. Proprio come nella citazione famosa di McLuhan sul tema dell’abbigliamento, vettore potentemente simbolico e visivamente espressivo attraverso il quale comunicare la personale identità agli altri, in modo analogo, l’auto che si sceglie di guidare può dire molto sulla personalità di chi l’acquista. Questo significa che le strategie di vendita devono (talvolta) andare oltre la funzionalità del veicolo come “semplice mezzo di trasporto”, per toccare aspetti ben più profondi, sensoriali e personali correlati all’esperienza automobilistica, capaci di arricchire di valori o migliorare la vita del consumatore.
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Biophilic Design: come integrare la natura negli spazi di lusso Il termine “Biofilia”, derivato dalla combinazione di due parole greche:
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