Quattro aspetti che in molti sottovalutano, ma che realmente rendono un marchio inconfondibile
Quattro aspetti che in molti sottovalutano, ma che realmente rendono un marchio inconfondibile Quando si
Quanti di voi almeno una volta nella vita sono entrati all’interno di un fast food per consumare un piatto veloce ed economico? Sicuramente, tutti noi abbiamo avuto la possibilità di mangiare in una di queste catene di ristorazione food and beverage e hanno avuto modo di provare uno dei loro piatti “fast”. Ma come e da dove nasce l’idea del fast food? E come il marketing del food e beverage contribuisce alle importanti evoluzioni di questo settore sempre in fermento? Vediamo meglio e più da vicino come nello specifico si sono evolute le catene alimentari dei fast food dagli albori fino ad oggi.
I fast food nascono contemporaneamente alla crescita e allo sviluppo urbano, con la presentazione di un servizio caratterizzato dal fatto di essere celere ed economico. Ed esattamente le primissime catene di ristorazione fast food si svilupparono nei primi anni del Novecento in America, proprio subito dopo il conosciutissimo boom economico. Erano i tempi in cui la promessa (obiettivo) di tali catene era il consumo di cibo veloce, e velocemente. Per questo tali locali si caratterizzavano sin da subito per via dei ritmi serrati di lavoro sostenuti degli impiegati. Mangiare fuori casa veniva concepito non solo come un semplice sfizio alla portata di tutti, ma anche come una esigenza di tanti. Il successo iniziale dei fast food ha profondamente influenzato anche le abitudini e le aspettative dei consumatori, trasformando il modo in cui le persone concepivano il pasto fuori casa. Puntare su elementi quali rapidità, buon compromesso del gusto e convenienza di prezzo aveva attirato un pubblico sempre più vasto, inclusi coloro che inizialmente si sentivano distanti da questa idea di consumo alimentare. Con il tempo, i fast food hanno anche modificato la cultura del dining, rendendo il cibo veloce una scelta sociale accettata e spesso preferita, specialmente in contesti urbani affollati e frenetici.
Il consumo di massa ha dettato le regole del menù, tendenzialmente standardizzato in tutte le catene di tutti i differenti brand, per garantire uniformità e prevedibilità del cibo offerto. Un aspetto questo non solo riconducibile ad esigenze di “tempi e costi”, ma richiesto come elemento per rassicurare il consumatore sul tipo di esperienza che riceverà, indipendentemente dalla food location specifica. Ed è stata questa evoluzione che ha reso il fast food parte integrante del tessuto sociale e culturale, influenzando non solo come le persone mangiano, ma anche come interagiscono socialmente, dando vita a nuovi comportamenti come il pasto “on-the-go” e il consumo di “comfort food” velocemente accessibile. Non senza ricadute etiche o salutistiche, però. Questi colossi del food and beverage si sono spesso dovuti scontrare con le richieste di un consumatore sempre più consapevole riguardo le questioni di salute legate all’alimentazione, spingendo il settore a evolvere ulteriormente verso opzioni più salutari e sostenibili per rispondere alle crescenti preoccupazioni per il benessere e l’ambiente. Questi cambiamenti sono stati vettori di costante innovazione nel modo di concepire il cibo stesso, seppur “rapido”. Oggi, infatti, si offrono prodotti di migliore qualità, pur avendo mantenuto un prezzo relativamente economico rispetto ad altre location adibite alla ristorazione. Vi è dunque una maggiore attenzione verso quelle che sono le diverse esigenze del pubblico. E nel nuovo millennio, infatti, molti fast food, accusati di proporre cibo considerato “poco sano”, hanno deciso di introdurre nei loro menù insalate e cibi meno grassi. Inoltre, visto l’aumento di vegetariani e vegani, molte catene hanno iniziato a proporre burger “veggie“, simili agli originali nell’aspetto e non solo, trasformando la propria cucina da minimal e conveniente a elaborata e varia, ma sempre abbastanza economica.
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Non solo cibo, ma anche la qualità dei servizi annessi è cresciuta, complici anche le nuove tecnologie, che hanno iniziato a colonizzare i moderni fast food, rendendoli sempre più efficienti. Pensiamo alle possibilità di acquistare online su siti e app mobile per ordinare cibo e ottenere comunque un servizio veloce e a portata di clic. Come anche una rivisitazione “più attuale” dei romanticissimi drive in degli anni ‘40, unendo le logiche da”fast food” con la praticità di poter ordinare e ritirare il piatto preferito rimanendo comodamente seduti in macchina, evitando file alle casse e stress da tavolo.
Considerando tutto ciò che riguarda il tema legato ai cambiamenti climatici, ecco che sotto questo punto di vista, i fast food non si sono fatti trovare di certo impreparati e hanno deciso di venire incontro alle esigenze del pianeta e delle direttive dei vari Paesi in cui sono presenti. Per queste ragioni, alcune di queste catene fast food hanno iniziato ad abbracciare normative ecologiche prevedendo piatti, posate, tazze e bicchieri completamente riutilizzabili e lavabili, in perfetta armonia ambientale e con un occhio attento anche ad un consumo più equilibrato e sostenibile di acqua ed energia elettrica, per il bene del Pianeta e del nostro futuro.
Oltre alle nuove scelte di ampio respiro ecologico e ambientale che vengono messe in atto e continuano ad essere sempre più potenziate, vi sono anche nuove strategie dal punto di vista tecnologico. Per esempio, è il caso dei così denominati “fast food automatizzati”, realizzati con personale robot: bracci meccanici che vengono incaricati di preparare e servire il cibo alla clientela. In questo scenario, l’importanza delle agenzie specializzate nel settore food e beverage diventa cruciale nel guidare l’evoluzione del marketing e del digitale del settore. Attraverso la loro esperienza, è possibile implementare strategie innovative che rispondono efficacemente alle esigenze dei consumatori moderni, ottimizzando l’interazione con il cliente e migliorando l’esperienza complessiva di acquisto.
Viviamo in un contesto ormai iper digitalizzato e connesso: basta osservare i display dei nostri smarphone, per vedere tutte quelle iconcine colorate, espressione di una pluralità di canali, piattaforme e vettori di presenza online attraverso cui ormai ci muoviamo quotidianamente. Questa
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