La pubblicità subliminale: cosa dice la legge?

scopri come puoi in poche mosse influenzare il comportamento del consumatore in modo inconsapevole

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La pubblicità subliminale è un fenomeno che da tempo suscita interesse e preoccupazione in ambito pubblicitario e giuridico e  consiste nell’inserimento di messaggi pubblicitari al di sotto della soglia di percezione conscia dell’individuo, ovvero senza che la sua attenzione venga sollecitata direttamente. Le tecniche utilizzate per la pubblicità subliminale possono includere l’uso di immagini o suoni che vengono presentati per pochi millisecondi o addirittura “nascosti” all’interno di una pubblicità visibile, con l’obiettivo di influenzare proprio il comportamento del consumatore in maniera totalmente inconsapevoleL’argomento è pertanto di grande rilevanza dal punto di vista giuridico, poiché l’utilizzo di tecniche subliminali può costituire una violazione delle norme in materia di pubblicità e di tutela del consumatore. Infatti la legge italiana vieta l’utilizzo di qualsiasi forma di pubblicità subliminale, tanto che le aziende che decidono di utilizzare tecniche di pubblicità subliminale possono incorrere in sanzioni e penalizzazioni, e non solo dal punto di vista legale, ma anche a livello reputazionale, poiché il consumatore potrebbe sentirsi ingannato o manipolato. Pertanto è fondamentale affidarsi ad uno studio legale esperto in consulenza legale e in diritto pubblicitario proprio per evitare di incorrere in errori o violazioni della normativa, ricevendo così consulenza personalizzata e assistenza legale in merito alla pianificazione e alla realizzazione di campagne pubblicitarie, garantendo il rispetto delle norme e la tutela dei diritti del consumatore.

Che cos'è la pubblicità subliminale

La pubblicità subliminale da un punto di vista di “pura definizione” è una forma di comunicazione commerciale, che cerca di influenzare l’inconscio del pubblico senza che quest’ultimo ne sia per l’appunto consapevole. La caratteristica di questi messaggi (visivi e/o sonori) si basa proprio, infatti, sulla loro capacità di “passare impercettibilmente” al di sotto della soglia di percezione conscia. Possono essere brevi flash, suoni o immagini riprodotti per un tempo talmente breve che, quindi, non vengono elaborati a livello consapevole dal cervello umano. Eppure la pubblicità subliminale riesce a penetrare l’inconscio del pubblico e influenzare i suoi comportamenti d’acquisto, rappresentando a chiare lettere una forma di manipolazione mentale e, come tale, vietata. 

Tra le
tecniche di pubblicità subliminale più comuni, si possono citare il product placement, che consiste nell’inserire un prodotto all’interno di una scena di un film o di una serie TV, in modo che il pubblico lo veda senza rendersi conto di essere stato esposto a una pubblicità. Anche l‘uso di colori e immagini suggestive, che evocano determinate emozioni o associazioni, possono essere una forma di pubblicità ingannevole, in quanto “responsabili” nel guidare un comportamento senza che ci sia consapevolezza da parte del pubblico. Così anche l’uso di suoni o parole ripetute in sottofondo, che possono influenzare l’umore e il comportamento del target esposto alla pubblicità, e senza che questo ne sia consapevole. È importante sottolineare che, sebbene queste tecniche siano utilizzate in modo molto sottile e quasi impercettibile, esse possono avere un forte impatto sull’inconscio del pubblico e sui suoi comportamenti d’acquisto e pertanto, proprio per questo motivo, le aziende devono fare molta attenzione nell’utilizzo di queste tecniche e rispettare determinate norme legali che vietano, o almeno regolamentano, la pubblicità subliminale.

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La pubblicità subliminale e la legge

Questa forma di pubblicità non è per nulla accettata in Italia, in quanto la sua pratica viola le norme in materia di pubblicità e di tutela del consumatoreLa legge n. 166 del 2004 stabilisce, infatti, che “è vietata ogni forma di pubblicità subliminale, intesa come qualsiasi messaggio pubblicitario che, presentato al di sotto della soglia di percezione conscia dell’individuo, possa condizionare il comportamento del pubblico“. La definizione fornita dalla legge indica chiaramente che, ai fini della tutela del consumatore, non è sufficiente che il messaggio pubblicitario sia presente, ma deve essere anche percepito in modo consapevole dall’individuo. Per la precisione, l’art. 7 della stessa legge stabilisce inoltre che “i messaggi pubblicitari non possono contenere immagini o riferimenti diretti o indiretti alla sessualità o alla violenza o essere comunque in contrasto con i principi di correttezza e di buona fede della comunicazione commerciale“. 

In particolar modo
la legge italiana mira a garantire la corretta e trasparente comunicazione tra l’azienda e il consumatore, impedendo qualsiasi forma di condizionamento illegittimo dell’acquisto. Bandite quindi anche modalità e tecniche in grado di creare confusione o inganno tra il pubblico, come ad esempio l’utilizzo di immagini o suoni che possono essere confusi con altri prodotti o servizi, o l’utilizzo di testimonianze o di opinioni che non sono vere o che sono manipolate. In tal modo, si intende evitare qualsiasi forma di condizionamento del comportamento dei consumatori in maniera subdola e ingannevole. È importante sottolineare, infatti, che la legge italiana prevede anche sanzioni per le aziende che violano queste norme. In particolare, le sanzioni possono arrivare fino alla chiusura dell’attività commerciale dell’azienda, se la violazione è considerata grave. In questo contesto è pertanto fondamentale l’intervento di uno studio legale specializzato in diritto pubblicitario: grazie all’esperienza di un team di avvocati, è possibile ottenere consulenza sulla retta pianificazione della campagna pubblicitaria, evitando l’utilizzo di tecniche subliminali e garantendo un’adeguata correttezza ed idoneità legale nella propria comunicazione commerciale.

Pubblicità subliminale: la responsabilità dell'azienda

La pubblicità subliminale può essere una strategia efficace, per promuovere un prodotto o servizio, ma le aziende che la utilizzano devono essere consapevoli della loro responsabilità legale in merito e del fatto che la violazione delle normative in materia produce conseguenze per chi utilizza una comunicazione pubblicitaria ingannevole o fuorviante per i propri consumatori. Le conseguenze, come peraltro anticipato qui, non sono solo di natura penale: sanzioni, multe, ordini di cessazione dell’attività pubblicitaria o persino azioni legali da parte dei consumatori o delle autorità competenti. L’azienda che non rispetta le norme sulla pubblicità subliminale rischia, infatti, di incorrere in danni reputazionali significativi, a causa di un’etica poco trasparente, ingannevole e manipolatoria. La comunicazione pubblicitaria di fatto richiede attenzione e responsabilità da parte delle aziende che la utilizzano, soprattutto quando si toccano i confini del rispetto e della tutela dei diritti dei consumatori.

Casi famosi di pubblicità subliminale

Esistono alcuni casi famosi di pubblicità subliminale e che hanno avuto un grande impatto sulla percezione pubblica della pratica e sulle azioni legali che ne sono derivate. Uno dei casi forse più noti di pubblicità subliminale è quello della catena di fast food americana McDonald’s. Nel 2.000 il colosso americano venne accusato per l’uso di messaggi subliminali in un annuncio televisivo, e in occasione della promozione lancio del menù Happy Meal. Il messaggio subliminale, che durava solo una frazione di secondo, faceva riferimento alla parola “fame” in modo da stimolare l’appetito dei bambini. L’azienda venne accusata di pubblicità ingannevole e violazione delle normative in materia di pubblicità subliminale. McDonald’s rispose alle accuse, affermando che il messaggio era stato inserito per errore, e che non era stata una scelta voluta né intenzionale. Tuttavia l’azienda decise di ritirare l’annuncio e di pagare una multa di ben 10 milioni di dollari, per evitare eventuali conseguenze legali.

Un altro esempio di pubblicità ingannevole che ha fatto storia è quello del famoso caso “
Red Bull ti dà le ali“. Red Bull, nota azienda produttrice di bevande energetiche, venne accusata di pubblicità ingannevole nel 2013, per aver affermato che il loro prodotto avrebbe fornito un miglioramento delle prestazioni fisiche e mentali, senza fornire alcuna prova scientifica a sostegno delle loro dichiarazioni. L’azienda si difese affermando come lo slogan “Red Bull ti dà le ali” fosse in verità un’espressione metaforica, utilizzata per esprimere il concetto di vitalità e dinamicità, e non una promessa di effetti fisici tangibili. Inoltre l’azienda sostenne ai tempi di avere avuto modo di condurre numerosi studi e ricerche scientifiche che dimostravano l’efficacia del prodotto. Tuttavia, nonostante la difesa dell’azienda, la causa legale fu portata avanti e nel 2014 Red Bull accettò di pagare una multa di 13 milioni di dollari negli Stati Uniti, per risarcire i consumatori che si erano sentiti tratti in inganno dalle loro pubblicità. Inoltre, Red Bull accettò di modificare le loro comunicazioni per rendere più chiaro il fatto che i benefici dell’energia fornita dal prodotto fossero solo di natura mentale e non fisica. In entrambi i casi, le aziende coinvolte hanno subito conseguenze legali e hanno dovuto affrontare l’impatto negativo sulla percezione pubblica della loro reputazione. Questi casi hanno messo in luce l’importanza per le aziende di conoscere e rispettare le normative in materia di pubblicità subliminale e di dover dimostrare la veridicità delle personali dichiarazioni, proprio per evitare eventuali sanzioni e danni alla loro immagine pubblica.

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In conclusione

Quando si parla di comunicazione pubblicitaria è importante invitare alla prudenza e alla conoscenza delle normative in materia per evitare rischi e controversie legali, oltre che danni reputazionali. Una conoscenza adeguata delle norme sulla pubblicità subliminale può prevenire l’uso di tecniche fuorvianti o manipolative evitando all’azienda di mettere a rischio la propria immagine e la personale posizione sul mercato. Va sempre garantita infatti l’idoneità dei messaggi con le normative in materia di pubblicità, ed è per questo che uno studio legale specializzato in diritto pubblicitario può assistere l’azienda nella creazione di campagne pubblicitarie trasparenti e adeguate alle normative vigenti, così da rispettare tutti i requisiti legali, le regole di conformità e le best practice in materia di pubblicità subliminale, rispettando pertanto i diritti dei consumatori ed evitando penalizzazioni e incidenti d’immagine al brand.

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