Employer branding su LinkedIn: ecco come fanno le grandi aziende
Employer branding su LinkedIn: ecco come fanno le grandi aziende Con il termine di employer
Basta fare un giro per le vie delle nostre città per lasciarsi sedurre da tutti quei prodotti skincare che fanno capolino dalle vetrine illuminate e vogliono prepotentemente attirare la nostra attenzione. Un settore, quello della cosmetica, assolutamente sensibile ad una crescita esponenziale e ad una domanda sempre più sofisticata.
Sono tante le strategie che vengono coinvolte nel marketing e nella comunicazione del settore, ma indubbiamente, tra tante, è lo storytelling che si impone come un vettore di senso e di engagement per il target del beauty e della cosmetica.
Ma la narrazione di un brand non è soltanto una tecnica di comunicazione, ma una vera e propria modalità che permette di creare una connessione emozionale tra il marchio e l’utilizzatore del prodotto skincare. Attraverso il potere della parola e delle immagini, le aziende possono trasmettere valori, emozioni e una visione del mondo che rispecchia le aspettative, i desideri, i sogni dei clienti. Ma andiamo con ordine.
Per chi sceglie un prodotto skincare, che sia una crema, un siero o piuttosto lozioni e fluidi per la personale beauty routine il punto di fondo resta quello del potere insito: i consumatori non acquistano semplicemente una crema o un siero; acquistano la promessa di una pelle più sana, giovane e luminosa. Il settore della skincare è un mercato in cui la fiducia gioca un ruolo praticamente cruciale. E questa promessa deve essere veicolata attraverso una narrazione che coinvolga tutti i sensi, creando un’esperienza in grado di imprimersi nei ricordi proprio perché filtrata attraverso la sensorialità, ma anche tramite l’agire umano, l’aderenza ai valori universali. Un brand che si posiziona come sostenibile, ad esempio, deve comunicare non solo la qualità dei propri ingredienti, ma anche l’impegno etico verso l’ambiente e la società. La trasparenza è fondamentale. Una narrativa emozionale è quindi quel ponte tra brand e pubblico, un mezzo attraverso cui è possibile costruire una relazione duratura e significativa, una sinergia che sa integrare scienza ed emozione, connettendo i consumatori ai valori del marchio in modo sincero e assolutamente credibile. Per questo i prodotti skincare vanno scelti anche con il cuore e l’acquisto diventa un atto di consapevole fiducia.
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Per costruire uno storytelling efficace, il primo passo fondamentale è conoscere il proprio target di riferimento. Ogni narrazione deve essere calibrata sulle esigenze, i desideri e le aspirazioni del pubblico che si intende raggiungere. e nel settore skincare questo significa comprendere a fondo non solo le caratteristiche demografiche del target – come età, sesso, posizione geografica e potere d’acquisto – ma anche gli aspetti psicografici, come valori personali, stile di vita e motivazioni di acquisto.
Ad esempio, un marchio focalizzato sull’anti-aging dovrà necessariamente adattare il proprio messaggio a un pubblico adulto, enfatizzando i risultati e i benefici dimostrati dei propri prodotti attraverso ricerche e dati. Un’agenzia di marketing, specializzata nel settore beauty, saprà svolgere un’analisi approfondita del target, individuando i punti di contatto emotivo e gli aspetti razionali su cui basare la narrazione.
Ottenere una visione chiara del target è possibile grazie a:
– sondaggi e interviste, così da raccogliere informazioni dirette dai consumatori;
– analisi dei dati comportamentali in grado di far comprendere i modelli di acquisto e le preferenze;
– social listening, monitorando le conversazioni online e identificare così i temi più rilevanti per il pubblico.
Una volta compreso il target, è possibile costruire uno storytelling che comunichi il valore del prodotto, entrando in risonanza con le esperienze e i desiderata del pubblico.
Di prodotti per la skincare ne esistono davvero tantissimi e molti di questi si sovrappongono o divergono rispetto ai valori che trasmettono.
I valori del brand, ovvero quei principi fondamentali che definiscono la sua stessa identità e lo distinguono nel mercato possono essere svariati e spaziare dalla sostenibilità alla trasparenza scientifica, fino all’artigianalità o tecnologia della linea produttiva. Quello che occorre è che la loro narrazione ne sia un riflesso fedele. Un brand che si presenta come eco-friendly non può non trasmettere il proprio impegno, se non attraverso ogni elemento della narrazione, dalle scelte estetiche del packaging ai contenuti pubblicati sui social media. Quelle aziende che riescono a definire chiaramente i propri valori e a integrarli nella narrazione ottengono un vantaggio competitivo significativo, e questo soprattutto perché oggi non si acquistano solo prodotti, ma si scelgono quegli stessi ideali e quei valori o quelle visioni che sono trasmesse dai marchi. Ecco perché è cruciale costruire uno storytelling che rifletta fedelmente l’identità del marchio, creando quel legame che solo così, con uno storytelling in grado di veicolare valore, può diventare eterno e duraturo.
Un aspetto fondamentale dello storytelling da considerare è la capacità di coinvolgere emotivamente il pubblico, che tradotto vuol dire creare storie che ispirino fiducia, desiderio e connessione personale. Una narrazione emozionale (lo ribadiamo ancora) efficace non si limita a descrivere i benefici di un prodotto, ma racconta storie che parlano al cuore, alla parte sensoriale degli utilizzatori, alle esperienze, ai sogni e alle aspirazioni dei consumatori. Per questo molte delle comunicazioni del settore skincare raccontano storie di fiducia, narrano le testimonianze, creando legami empatici di un pubblico che si rivede in quegli spot, in quei claim, in quei post e si sente compreso e rappresentato.
A tal riguardo elementi narrativi che non devono mai mancare sono:
– le persone reali o immaginarie, i protagonisti eroi che rappresentano il target del brand;
– la presenza di un conflitto, di un problema, di uno stato di mancanza, che il prodotto aiuta a risolvere e a colmare;
– il risultato come finale positivo, l’happy ending che dimostri l’impatto concreto del prodotto sulla vita reale del consumatore.
Una narrazione emozionale inoltre sarà potenziata attraverso l’uso di immagini evocative, video accattivanti e un linguaggio che stimoli i sensi: la texture setosa di una crema o il profumo fresco di un siero solo così potranno aiutare il pubblico a immaginare l’esperienza del prodotto.
Ma un ultimo consiglio che desideriamo dare è quello di fare comunque affidamento su di un team di esperti, come una agenzia di marketing e comunicazione per il settore beauty, capace di sviluppare uno storytelling che catturi l’attenzione del pubblico e consolidi la presenza dello skincare brand sul mercato, così da coniugare creatività, strategia e innovazione e raccontare la migliore storia per rendere quel marchio davvero unico e degno di quella fiducia che sa parlare soprattutto al cuore di chi lo sceglie.
Viviamo in un contesto ormai iper digitalizzato e connesso: basta osservare i display dei nostri smarphone, per vedere tutte quelle iconcine colorate, espressione di una pluralità di canali, piattaforme e vettori di presenza online attraverso cui ormai ci muoviamo quotidianamente. Questa
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