Comunicare emozioni attraverso il wine marketing

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Come recita un vecchio proverbio: “In vino veritas“, ma eppure, parafrasando questo antico detto, sappiamo bene che assaporare un bicchiere di vino va ben oltre la “semplice verità”.  In ogni sorso c’è una storia, un’arte, un patrimonio da tutelare. Ed è proprio questa ricchezza di sfaccettature che lo rende un prodotto di lusso unico nel suo genere, proprio come sanno bene le agenzie di food e beverage che si occupano di wine marketingLa magia e l’atmosfera che aleggia intorno al mondo del vino la possiamo ben sperimentare quando entriamo in una cantina e dove ogni bottiglia e ogni etichetta racchiudono in sé un mondo di sensazioni, esperienze e tradizioni che emanano emozioni al consumatore attraverso canali di comunicazione altamente sensoriali e in grado di produrre coinvolgimento emotivo e relazioniIl mercato del lusso, come quello a cui il vino appartiene, infatti, non si regge soltanto sull’alta qualità dei prodotti o sul loro prezzo elevato, ma piuttosto sulla capacità di saper evocare emozioni ed essere in grado di trasportare il consumatore in un mondo fatto non tanto di materialità, ma di sogni e desideri. E il vino, con la sua innata capacità di raccontare storie, di evocare ricordi e di creare connessioni, si adatta perfettamente a questo ruolo.

Il vino: quell’andare oltre il prodotto per farsi esperienza

Tutto intorno a noi va veloce, troppo veloce, e ne sono esempi i fast food, figli di un tempo dove anche l’arte del mangiare cede il passo ad un “consumare freneticamente” il cibo, solo per sopperire ad un fabbisogno fisiologico. In questo mondo dominato dalla velocità e dalla “mancanza del tempo”, il vino rappresenta un’ancora, un elemento in grado di rallentarci, obbligandoci, quasi, a riflettere più lentamente proprio su questo nostro tempo. E così, sorso dopo sorso, il vino ci coinvolge e ci racconta una storia, quella della sua storia con la terra e con tradizioni profondamente radicate. In questa maniera il “nettare degli dei” cessa d’essere una semplice bevanda, ma diventa soprattutto un’esperienza che attraversa i secoli, evoca ricordi e stimola i sensi in maniera ineguagliabile, e che ci persuade ad un coinvolgimento anche più sociale della vita, e dove un bicchiere di vino diventa anche occasione per condividere un momento, per trasformarlo in un ricordo. 

Oltre il gusto: un’esplosione sensoriale dentro il calice

 Se vi siete chiesti cosa renda il vino tanto amato e speciale, la risposta risiede nella sua capacità di stimolare e toccare profondamente tutti i nostri sensi. Non è solo il palato che viene sollecitato, ma persino il tatto, così come la vista, e non meno l’olfatto. Pensiamo per un momento a quell’intenso colore brillante e profondo di un vino rosso, o all’aroma fruttato di un bianco giovane, o la sensazione vellutata e avvolgente di un vino ben invecchiato: un’esperienza sensoriale praticamente completa, evocativa ed indimenticabile.

Verso un wine marketing emozionale

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Compresa la profonda variegatezza del mondo del vino, si capisce bene come e quanto sia necessario un approccio fortemente emozionale, in grado tradurre come ogni goccia rappresenti un tempo lontano, un luogo antico ma vivo, o anche una tradizione. Scegliere allora una strategia di  marketing emozionale può aiutare le case vitivinicole, le aziende agricole che si occupano del vino, così come le rinomate cantine, ad andare oltre la semplice promozione di un prodotto, ma penetrando profondamente nel tessuto dei desideri, delle aspettative e delle emozioni del consumatore. Le agenzie che si occupano di beverage marketing, infatti, non si limitano a presentare le caratteristiche tecniche o i vantaggi di un vino, ma semmai posseggono le attitudini tecniche ed emozionali, in grado di creare un legame emotivo tra il consumatore e il prodotto, svelando le emozioni e le esperienze che un marchio può evocare. In questo processo è fondamentale la comprensione del target, che va chiaramente oltre un “fatto di gusto”: non si tratta solo di sapere a chi piace un determinato tipo di vino, ma di comprendere quali sensazioni, emozioni e ricordi quel vino può suscitare. Solo così è possibile veicolare un messaggio ed essere certi che venga compreso e decodificato con la stessa forza e con la stessa potenza con cui è stato inviato. E solo così sarà possibile creare non solo un cliente fedele, ma un vero e proprio ambasciatore dell’etichetta.

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L’arte del saper raccontare storie nel wine marketing

Ogni bottiglia non è solo un contenitore di liquido, ma un vaso di racconti e la storia che si riesce a raccontare attraverso un’etichetta, una forma, un colore diventa l’occasione per trasformare un semplice bicchiere in un’esperienza immersiva, capace di far intraprendere un viaggio emozionale al consumatore, trasportandolo attraverso tempi, luoghi e persone. Questa è la capacità dello storytelling, ovvero l’abilità di saper e poter tessere narrazioni affascinanti e coinvolgenti. Ovviamente non stiamo parlando della pura capacità di “raccontare storie”, cosa che ridurrebbe il tutto ad un semplice atto narrativo. In questo caso si tratta di catturare l’essenza stessa del vino, di intrecciare la sua tradizione con la vita stessa del consumatore che lo degusta e che potrà trovare in ogni sua goccia un pezzo della storia di quella bevanda, della terra da cui proviene, e della passione delle persone che lo hanno prodotto. Ma non solo, lo sperimentare il forte potere connettivo del vino con le persone o con la ritualità di un momento e la capacità evocativa di quei ricordi, rendono il consumatore parte di quella stessa storia, protagonista insieme al vino, con cui non potrà fare altro se non connettersi emotivamente e creare un legame duraturo. Aggiungiamo che per i brand vinicoli, raccontare storie non è solo una strategia, ma una necessità dettata da un mercato in cui la concorrenza è spietata e dove i consumatori sono sempre più esigenti. Proprio per questo la differenza la fa l’emozione, l’esperienza. 

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