Come promuovere un corso online senza investire in ads
Come promuovere un corso online senza investire in ads Chi ha creato un corso online
Chi ha creato un corso online lo sa: la parte più difficile inizia quando il materiale è pronto. Video registrati, slide curate, piattaforma configurata. E poi? E poi inizia il compito meno affascinante, ovvero quello di farlo arrivare alle persone giuste. Bisogna pagare per farsi vedere, così che le ads facciano il loro lavoro. Oppure? Oppure trovare strade alternative, più lente forse, ma non per questo meno efficaci. La fiducia, ad esempio.
L’idea di non investire in pubblicità a pagamento può sembrare limitante, eppure, è un’occasione per costruire una promozione più organica, meno legata a un budget e più basata su relazioni, contenuti e creatività. In fondo, il successo di un corso non si misura solo dalle vendite immediate, ma dalla sua capacità di creare un pubblico fedele, che lo consiglia, lo cita, lo considera un punto di riferimento. E questo succede poco a poco, si coltiva nel tempo, con costanza, coerenza e il digitale, con i suoi infiniti canali, offre mille modi per farsi conoscere senza investire necessariamente in sponsorizzazioni.
Quando si parla di “contenuti gratuiti”, il pensiero corre subito a due estremi. Da un lato, chi li considera un sacrificio inutile, un dare troppo senza ricevere. Dall’altro, chi li produce in modo compulsivo, riempiendo il web di materiale che non porta da nessuna parte. In entrambi i casi, il problema è lo stesso: la mancanza di strategia. C’è un errore che molti fanno, ed è quello di produrre materiale così generico da risultare dimenticabile. Il contenuto gratuito non è un favore al pubblico. È il primo gradino di un percorso. Serve a far capire chi sei, cosa sai fare e perché vale la pena affidarti tempo e attenzione. E possibilmente deve lasciare la sensazione di aver imparato qualcosa già al primo contatto.
In questa iperproduzione, che è tutto fuorché bilanciata e strategica, si corre il rischio di scoraggiare l’acquisto. L’alternativa è scegliere un approccio radicalmente diverso, come ad esempio dare gratuitamente qualcosa che altri farebbero pagare. Ovviamente non un intero corso, ma una parte di esso che sia concreta, ben costruita e immediatamente utile. L’importante è che il contenuto sia pensato per insegnare davvero qualcosa, non per “anticipare” e basta.
Il punto cruciale è non sembrare mai promozionali forzatamente e invogliare le persone a seguirti spontaneamente, per curiosità e stima. Questo non significa che non si debba indicare o presentare il corso, ma l’invito deve essere naturale, quasi inevitabile, e arrivare solo dopo aver dato valore. Inoltre, quando pubblichi qualcosa di utile e ben fatto, stai producendo il vero argomento di vendita per un corso online: non il prezzo, non il formato, ma la percezione di autorevolezza e chiarezza del docente. Un consiglio poi è quello di variare i canali di pubblicazione, senza restare mai del tutto ancorati ad uno e uno soltanto. Più formati si usano (con criterio), più occasioni si creano per entrare in contatto con potenziali iscritti. E poi sì, ci vuole costanza, non va bene infatti il mordi e fuggi, se desideri creare e mantenere viva la relazione con il tuo target.
Un ulteriore consiglio? Non avere paura di dare via troppo. Chi riceve un contenuto gratuito di alto valore non si sente “sazio”, ma stimolato. Vuole di più, e soprattutto vuole averlo nella forma più ordinata e completa possibile. E l’acquisto completo del corso sarà come la naturale prosecuzione di un’esperienza già positiva.
Quando si tratta di promuovere gratuitamente un corso online community, collaborazioni e network sono tre strumenti che, se usati con intelligenza, permettono di moltiplicare la portata del proprio messaggio senza toccare il portafoglio.
Partiamo dalle community online. Esistono gruppi Facebook, forum, community su LinkedIn o Reddit che raccolgono persone con interessi specifici e se il tuo corso è su un tema di nicchia, è molto probabile che esista già uno spazio in cui quelle persone si confrontano. In una community si entra come ospiti, e si guadagna ascolto solo dopo aver dato contributi concreti. Rispondere a domande, condividere risorse utili, partecipare alle discussioni: queste sono le attività che ti rendono visibile senza risultare invadente. Passiamo alle collaborazioni e collaborare con chi ha un pubblico affine al tuo è uno dei modi più efficaci per farti conoscere senza investire in ads, perché è possibile unire forze per offrire qualcosa di interessante ad entrambi i pubblici. Poi c’è il network professionale, quello fatto di conoscenze già esistenti. Colleghi, ex clienti, contatti accumulati nel tempo… spesso si dimentica che queste persone possono essere alleate preziose nella promozione di un progetto. Non serve chiedere loro di “comprare”, ma di condividere, segnalare, passare parola a chi potrebbe essere interessato. Non bisogna poi sottovalutare la dimensione offline del networking, in quanto anche se il corso è online, il contatto personale può rafforzare enormemente la fiducia e portare a iscrizioni. Presentarsi come relatore in un evento, offrire una mini-sessione gratuita, scambiare biglietti da visita digitali con un QR code che porta alla pagina del corso sono queste tutte azioni che costruiscono un ponte tra il momento dell’incontro e l’iscrizione. Questa forma di passaparola resta la forma più potente di promozione. E costruirlo richiede esattamente la stessa cura che dedicheresti a ogni studente del tuo corso.
Un errore comune di chi promuove un corso senza budget pubblicitario è pensare alla comunicazione come a una sequenza di azioni isolate: un post oggi, una diretta domani, un’email dopodomani. Pezzi slegati, che vivono poco e si dimenticano presto. Sai cosa invece funziona davvero? Un ecosistema digitale, dove ogni contenuto, ogni interazione e ogni canale sono collegati e si alimentano a vicenda. È questa coerenza a far crescere un pubblico fedele, che rimane in ascolto anche quando non stai “spingendo” attivamente il corso.
Il primo passo è scegliere chiaramente i canali in cui essere presenti in modo costante e sostenibile. Non serve aprire profili ovunque: meglio due o tre piattaforme presidiate con cura che cinque abbandonate dopo un mese. Ogni canale avrà un ruolo preciso e permetterà al target non solo di avere più porte d’accesso verso di te ma anche di sperimentare un’esperienza fluida e rassicurante. Pianifica costantemente, mantieni alta la soglia dell’attenzione su di te e su quello che fai, e mantieni coerenza in tutti i messaggi, cura sempre l’identità visiva, il tono di voce, i valori, affinché tu possa essere riconoscibile subito e ovunque. Questa continuità rafforza la tua credibilità e rende più semplice la decisione di iscriversi. Quando il tuo ecosistema digitale funziona così, non stai più inseguendo gli utenti, ma saranno loro a trovarti, a seguirti, a chiederti come partecipare. E questo accade non per un colpo di fortuna, ma perché hai costruito un percorso solido, capace di generare interesse e fiducia nel tempo.
Viviamo in un contesto ormai iper digitalizzato e connesso: basta osservare i display dei nostri smarphone, per vedere tutte quelle iconcine colorate, espressione di una pluralità di canali, piattaforme e vettori di presenza online attraverso cui ormai ci muoviamo quotidianamente. Questa
Come promuovere un corso online senza investire in ads Chi ha creato un corso online
Digital strategy per agenzie immobiliari tra TikTok e virtual tour Chi lavora nel mercato immobiliare
LinkedIn Marketing per il settore B2B industriale All’interno dell’ambiente industriale le trattative impiegano quasi sempre
RIMANI AGGIORNATO SU tutte le NOVITÀ Del network
Come promuovere un corso online senza investire in ads Chi ha creato un corso online lo sa: la parte più
Digital strategy per agenzie immobiliari tra TikTok e virtual tour Chi lavora nel mercato immobiliare sa che vendere una casa
LinkedIn Marketing per il settore B2B industriale All’interno dell’ambiente industriale le trattative impiegano quasi sempre cicli lunghi e le decisioni
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |