Digital strategy per agenzie immobiliari tra TikTok e virtual tour

Chi lavora nel mercato immobiliare sa che vendere una casa non significa soltanto mostrare quattro pareti e un tetto. Significa raccontare un luogo, un’atmosfera, una prospettiva di vita. Per anni questa narrazione è avvenuta quasi sempre di persona, tra visite programmate e opuscoli patinati. Oggi, però, il primo incontro tra un potenziale acquirente e una proprietà avviene quasi sempre online. Ovviamente non basta più una scheda tecnica ben scritta, serve qualcosa che catturi l’attenzione prima che l’utente scorra verso l’annuncio successivo. Il digitale, in questo senso, ha trasformato il mestiere dell’agente immobiliare facendo in modo di pubblicare annunci e di essere presenti dove le persone passano gran parte del loro tempo, come nei feed video, negli spazi interattivi che permettono di vivere un’anteprima dell’esperienza abitativa. Eppure, nonostante questi strumenti siano oggi a disposizione di tutti, non tutte le agenzie li utilizzano con efficacia. C’è chi si limita a un approccio frammentario, postando contenuti senza una strategia chiara, che finiscono per non rendere giustizia all’immobile. La differenza, come sempre, la fa la visione. 

TikTok e social strategy: molto più di un gioco di tendenza

TikTok fino a pochi anni fa sembrava un terreno riservato a giovanissimi e ai contenuti leggeri, non è più il “social dei balletti” proprio come molti ancora credono. Negli ultimi anni l’età media si è alzata e le fasce di utenti più adulte, comprese quelle in target per l’acquisto di un immobile, stanno crescendo. È una piattaforma che detta quindi linguaggi, estetiche e tempi di fruizione, capace di influenzare decisioni ben più complesse di un acquisto impulsivo. Per un’agenzia immobiliare, questo significa che un video di 30 secondi può essere il primo contatto tra una persona e una proprietà. Ma non basta esserci, perché bisogna capire come esserci, con quale stile e con quali obiettivi. Non si tratta di sostituire i portali immobiliari, ma di affiancarli, creando una presenza in grado di generare curiosità e di portare traffico qualificato verso i canali proprietari della agenzia immobiliare.

Ma perché TikTok funziona così bene per il settore immobiliare? Indubbiamente perché è diretto, immediato, costruito su un ritmo veloce che deve catturare l’attenzione nei primissimi secondi. TikTok è un’opportunità per
umanizzare il brand e mostrare il volto degli agenti, il dietro le quinte di una giornata di lavoro, il momento in cui si consegnano le chiavi a una famiglia. Fondamentale è chiaramente a tal riguardo l’elemento narrativo, per cui un video che mostra semplicemente stanze e metrature rischia di sembrare un annuncio anonimo. Bisogna invece dire (e far vedere) che dietro c’è una storia. In fondo, comprare casa è una scelta razionale che nasce però sempre da un impulso emotivoBisogna però avere determinate accortezze, se si vuole rendere questo canale un alleato del settore. In tal senso è bene supportare la varietà dei contenuti che permette di posizionare l’agenzia non solo come “vetrina”. Attenzione anche alla costanza: pubblicare un video una tantum difficilmente produce risultati. E non si tratta solo di algoritmi, perché anche il pubblico si abitua, attende i nuovi contenuti, sviluppa familiarità con il volto o la voce che racconta le case. Non bisogna dimenticare che Tik Tok offre anche strumenti pubblicitari molto efficaci che permettono di segmentare molto bene il pubblico per interessi e area geografica, rendendo possibile colpire utenti realmente in target per una determinata proprietà. Tutti aspetti questi che avvicinano l’agenzia al pubblico, trasformandola da entità astratta a realtà con cui si può instaurare un rapporto. E quando la fiducia cresce, il passaggio da spettatore a potenziale cliente è molto più naturale.

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Virtual tour per l’effetto sorpresa come leva di conversione

Guardare una casa attraverso uno schermo non sarà mai come visitare ogni stanza di persona e negli ultimi anni, la tecnologia ha reso questa distanza sempre più sottile. Parliamo nello specifico dei virtual tour, che hanno cambiato le aspettative degli acquirenti, perché il poter vedere la dimora dei sogni e sperimentare l’emozione di ritrovarsi, per l’appunto virtualmente, all’interno delle stanze accelera il processo decisionale. In questo modo il tour virtuale diventa il primo capitolo di una storia che si completerà di persona. Il problema è che molte agenzie immobiliari li trattano ancora come un’aggiunta opzionale. Li inseriscono per “fare scena”, senza una vera strategia dietro. Il risultato? Esperienze poco curate, con immagini scure, angolazioni sbagliate, percorsi di navigazione confusi. Un virtual tour così non valorizza l’immobile, ma può addirittura scoraggiare un potenziale acquirente.

Il tour virtuale serve a far innamorare l’utente dell’idea di quella casa, a trasmettere sensazioni prima ancora di confermare dettagli tecnici e per riuscirci, la qualità è fondamentale. Immagini ad alta definizione, luce naturale, ambienti ordinati e ben presentati: ogni elemento concorre a formare un’impressione positiva. E questa impressione è il primo seme di una decisione d’acquisto. 
Ma un virtual tour efficace non si limita a mostrare l’immobile. Può diventare uno strumento di storytelling, integrando possibilmente brevi testi o audio che raccontano curiosità, descrivono la qualità dei materiali, suggeriscono possibili usi degli spazi.

I virtual tour possono essere un alleato nelle trattative con i venditori, perché mostrare al proprietario come la tecnologia possa ampliare la visibilità del suo immobile e ridurre i tempi di vendita è un argomento convincente. 
Un tour virtuale dovrebbe essere facile da usare su qualsiasi dispositivo, dal computer allo smartphone: la compatibilità tecnica è fondamentale, così da scongiurare il caricamento lento o la navigazione macchinosa, causa di abbandoni. Quando un’agenzia riesce a fare questo salto, il virtual tour smette di essere un gadget e diventa un vero strumento di conversione, una porta aperta, sempre accessibile, che invita a entrare e a immaginare.

Integrare strumenti e linguaggi in una strategia coerente

Un errore frequente delle agenzie immobiliari che decidono di “fare digitale” è quello di lavorare per compartimenti stagni. C’è chi affida a un collaboratore la gestione di TikTok, a un altro la pubblicazione degli annunci sui portali, a un tecnico esterno la realizzazione dei virtual tour. Ognuno fa la sua parte, ma senza un filo conduttore. Il risultato? Una presenza frammentata, dove i vari canali non si parlano e non contribuiscono a un obiettivo comune. Una digital strategy efficace, invece, parte dall’idea che ogni strumento è un tassello di un’unica narrazione, meglio ancora se con una unica regia, quella di un’agenzia di comunicazione specializzata nel digitale. E oggi unire creatività, tecnologia e strategia non è un lusso, ma la chiave per trasformare il digitale in vendite concrete. Perché nel mercato immobiliare moderno, la differenza non la fa chi mostra di più, ma chi racconta meglio.

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